BERLINALE [9] – THE BOOKSHOP di Isabel Coixet, 2018

(68 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE – Berlino, 15/25 Febbraio 2018)

Florence Green, oramai vedova da diversi anni, vuole scrollarsi di dosso la tristezza che pervade la sua vita e decide di realizzare il suo sogno nascosto che è quello di aprire una libreria. Sfortunatamente sceglie il posto meno adatto: Hardborough sulla costa inglese, una piccola cittadina che vive come in un perenne letargo. Florence dovrà ben presto affrontare oltre allo scetticismo della gente del luogo, anche l’ostruzionismo della ricca Mrs. Gamart che vuole assolutamente difendere la propria influenza culturale sulla città. A tutto questo si aggiunge lo scandalo sollevato dalla vendita di libri quali Lolita di Nabokov e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Sommersa da inevitabili problemi di natura economica, Florence dovrà accettare ben presto l’idea di vedere andare in fumo la sua amata libreria, abbandonando così quel progetto al quale aveva dedicato tutte le sue energie.

 

La regista catalana Isabel Coixet è oramai nota al pubblico italiano dopo il successo ottenuto nel 2005 con il film La vita segreta delle parole presentato al Festival di Venezia nella Sezione Orizzonti, e premiato in patria con ben quattro premi Goya tra cui quelli per miglior film e miglior regia. Qui alla Berlinale si era fatta già notare nel 2003 con La mia vita senza me candidato agli European Film Awards come miglior film oltre ad ottenere due premi Goya. Tratto da un romanzo di Penelope Fitzgerald del 1978, The bookshop è un film ben costruito con una fotografia molto curata sulla ventosa costiera britannica, che regala alla pellicola una ventata di aria fresca, facendo da contrappunto all’atmosfera polverosa della libreria di Florence (Emily Mortimer). La protagonista è un personaggio che dietro una apparente fragilità di vedova indifesa, nasconde invece una buona dose di coraggio e di risolutezza di fronte alle avverse situazioni che le si presentano: dovrà infatti lottare molto contro l’aristocratica Mrs. Gamart (Patricia Clarkson), che cercherà in tutti i modi di ostacolare l’attività della libreria ricorrendo a stratagemmi politicamente poco corretti. Seppur il finale non è proprio da definirsi un happy end dal momento che la povera Florence dovrà andarsene lasciando la propria casa e la libreria costruita con grande amore e passione, la storia nel suo complesso è alquanto prevedibile. All’assoluta e incontestabile naturalezza recitativa dei vari personaggi ha purtroppo riscontro una narrazione poco interessante e del tutto priva di qualsiasi coinvolgimento emotivo. Una nota positiva è ciò che emerge dalla figura di Florence, una donna che ama i libri, ama leggerli ma anche accarezzarli per scoprirne quel fascino segreto che va al di là della carta stampata e che riesce a sprigionare il giusto nutrimento per chi ama intensamente la lettura, come la protagonista di questo film.

data di pubblicazione:23/02/2018







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