#TDRONLINE 3: incontro con Fabrizio Gifuni e Davide Enia

#TDRONLINE 3: incontro con Fabrizio Gifuni e Davide Enia

È proseguita la scena virtuale del Teatro di Roma nella settimana dal 7 al 12 aprile, su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube), con un palinsesto digital che ha previsto oltre all’avvio di una inedita stazione radio, letture, interviste, contributi, tra cui meritano una menzione speciale la lettura di alcuni estratti di Teatro di Carlo Emilio Gadda da parte di Fabrizio Gifuni e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il regista Davide Enia.

Il Teatro di Roma reinventa online le sue attività, esplorando possibilità alternative e inedite attraverso un palinsesto digital che, anche per la settimana dal 7 al 12 aprile, ha proposto una vasta scelta tra letture, interviste video, approfondimenti, conversazioni, contributi inediti, riprese dei talk avvenuti in stagione, tutorial e attività per i più piccoli, progetti radiofonici.

Un palinsesto digital che non ha la pretesa di tradurre ciò che non è fruibile dal vivo, ma che immagina altre forme e modalità di tenere viva la conversazione con la città. Di seguito gli appuntamenti proposti sui canali social del Teatro del Roma (Facebook e Instagram) e fruibile successivamente sul sito www.teatrodiroma.net e sulla pagina YouTube.

Con l’#TdROnline, per la campagna #iorestoacasa #laculturaincasa, martedì 7 aprile alle ore 16 si è aperta la settimana di eventi online con il talk Dialogo sull’Apocalisse, che ripropone la registrazione dell’incontro tra il cardinale Matteo Maria Zuppi e lo scrittore e filosofo Franco Bifo Berardi, insieme in una conversazione veramente unica in cui si è disquisito di presente e apocalisse, ma anche di alternative.

Nella sezione #schegge&racconti,  mercoledì 8 alle ore 12 Gioia Salvatori, una delle voci più rappresentative del teatro comico indipendente della capitale ha proposto Finestre, da cui affacciarsi sul prossimo per raccontare storie che si consumano e momenti decisivi delle esistenze che, colte all’improvviso, si lasciano raccontare. Si è iniziato con Iole, Attilio e il Barlotti, primi tre episodi del progetto.

Giovedì 9 alle ore 12 la voce di Fabrizio Gifuni  ci ha guidato tra le pagine di Teatro di Carlo Emilio Gadda, interessanti appunti di vita milanese inseriti nella raccolta del 1931 La madonna dei filosofi. Scritto nel 1927, è la descrizione attenta e personale della prima serata ad un’opera (probabilmente Semiramide di Rossini) cui va ad assistere l’ingegnere elettrotecnico Gadda. Straordinario Fabrizio Gifuni nell’esternare l’intima teatralità descrittiva della scrittura di Gadda e del suo occhio ironico e carico, sorpreso ma anche attirato da tanto roboante e stravagante.

Sempre il 9 Monica Demuru alle ore 16 ha proseguito con il ciclo di lettura dedicato ai versi delle Historiae della poetessa Antonella Anedda, una raccolta di paesaggi e destini, collettivi e individuali, tra disordine, crudeltà e inganni, che traghettano la storia, il senso di comunità e delle sue relazioni, sempre sul punto di disgregarsi.

Venerdì 10 alle ore 16 Fortunato Cerlino ha condiviso con gli utenti social del Teatro di Roma la lettura di alcuni brani dall’Apocalisse di Giovanni, spesso evocata come orizzonte verso cui ci starebbe conducendo il nichilismo delle società contemporanee, oppure citata per parlare del presente imprevisto e straordinario che stiamo attraversando.

Per la sezione #talk&dialoghi, sabato 11 alle ore 21 Giorgio Barberio Corsetti ha conversato con il regista Davide Enia di recente ospite del Teatro di Roma con il bellissimo spettacolo Abisso.

Dialogo potente e pacato al tempo stesso che ha riguardato massimamente il nuovo e sconvolgente quotidiano e l’impossibilità di immaginare i contorni dell’immediato futuro.

Si è partiti dallo strano compleanno di Enia appena festeggiato per parlare di sviluppi di una situazione di costrizione forte e diffusa: sicuramente tra trent’anni i bambini di oggi, che stanno soffrendo più di tutti questa costrizione potranno ripensare e riformare il sistema carcerario, un messaggio che è anche una speranza.

A cosa si sta lavorando oggi? Si riflette continua Enia su come cambierà il rapporto con il pubblico, sul distanziamento e sulla comicità che certamente sarà quella più in difficoltà. L’uomo è bestia sociale, c’è un filo che ci lega tutti in questa guerra senza guerra, in cui però la solidarietà riesce ad andare oltre la diffidenza. Nessuno si salva da solo ed esistono delle interconnessioni tra quanto accade negli angoli del mondo: le dinamiche economiche hanno stritolato il pianeta costringendo gli uomini ad un peregrinare alla ricerca di un progetto di vita più dignitoso. Tutto ciò influenzerà il dispositivo del teatro prosegue Corsetti. Enia vede nel teatro greco, nel palcoscenico non chiuso ma aperto la strada per guardare al di là della crisi, perché il vedere genera cognizione. L’Italia deve dare una risposta di massa alla fobia domestica depressoria attraverso l’utilizzo delle migliori parole del vocabolario sentimentale quali tolleranza, temperanza, misericordia, anche se i segni della frattura rimangono. E’ vero prosegue Corsetti che c’è qualcosa di irreparabile però anche una porzione di ombra ha una luce che la causa e bisogna provare a far ripartire il tutto; occorrono assunzioni di responsabilità per ripensare a tutta la filiera produttiva del teatro che è necessario ed ha un ruolo imprescindibile per la collettività e per la vita delle persone.

Davide Enia che sottolinea come oggi la qualità dell’aria a Roma sia simile a quella delle Dolomiti, pensa al domani ed a una progettualità che non può vivere di previsioni economiche ma che deve fondarsi sulla grammatica della speranza, sulla libertà che si ricostruisce nella gabbia di oggi. Il teatro è fondamentale: non si mangia solo con lo stomaco ma anche con la mente, con il cuore, l’anima. Ripensiamo all’intero ciclo di vita per capire a cosa rinunciare per avere nella testa aria e sentimenti più puliti e respirabili.

Domenica 12 alle ore 16 Marco Cavalcoli ha proseguito il ciclo di piccole lezioni di economia Scrooge’s digest, per riflettere sul denaro, il suo immaginario e la sua illusione, attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.

Ha continuato a trasmettere Radio India, la stazione radiofonica di Oceano Indiano, con un palinsesto quotidiano, tutti i giorni dalle 17 alle 20, in diretta streaming su www.spreaker.com e in podcast anche su spotify e tutti i canali social del Teatro di Roma. Una striscia radiofonica giornaliera ideata dalle cinque compagnie residenti al Teatro India – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago, alle quali si aggiunge per l’occasione la collaborazione di Daria Deflorian – per intercettare altre correnti di immaginazione, produzione artistica e incontro con il pubblico.

Per le giovani generazioni infine sono proseguite le Fiabe della buonanotte, di teatrodelleapparizioni, mercoledì 8, venerdì 10 e domenica 12 sempre alle ore 21 ed il programma di giochi di teatro e il tutorial del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per la creazione condivisa di una canzone e video clip domenica 12 alle ore 11.

data di pubblicazione:13/04/2020

#TDRONLINE 3: incontro con Fabrizio Gifuni e Davide Enia

#TDRONLINE 2: incontro con Emma Dante

È proseguita la scena virtuale del Teatro di Roma nella settimana dal 31 marzo al 5 aprile, su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube), con un palinsesto digital che ha previsto oltre all’avvio di una inedita stazione radio, letture, interviste, contributi, tra cui meritano una menzione speciale la lettura dell’Infinito di Leopardi da parte di Massimo Popolizio e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con Emma Dante.

Martedì 31 marzo alle ore 16 abbiamo assistito al talk che ha riproposto la registrazione dell’incontro con la scrittrice Helena Janeczek e la coppia di artisti Bartolini/Baronio, un dialogo su due figure femminili della fotografia del Novecento, molto diverse, ma accomunate dallo stesso bisogno di esprimere se stesse: Vivian Maier, talento della street photography mai riconosciuto in vita, e Gerda Taro, pioniera della fotografia di guerra.

Mercoledì 1 aprile alle ore 12 Claudio Morici ha proposto due brevi monologhi, Nuovi mestieri e Il teatro del futuro: una lettura tragicomica sulle preoccupazioni del mondo del teatro e un elenco di nuovi lavori che si sono venuti a creare a causa dell’emergenza.

Toccante l’appuntamento giovedì 2 alle ore 12 con la voce e l’intensità di Massimo Popolizio che ci ha condotto dentro L’Infinito di Giacomo Leopardi, per riscoprirne la bellezza e il valore universale, riascoltando un classico in endecasillabi che ci ricorda come sia il limite del nostro sguardo a spalancare la visione dell’assoluto; mentre l’attice e regista Monica Demuru alle ore 16, dopo aver letto La Cornice del Decamerone, ha aperto un ciclo di letture tratte da Historiae della poetessa Antonella Anedda, una raccolta di paesaggi e destini collettivi e individuali, tra disordine, crudeltà e inganni.

Per la sezione #talk&dialoghi, sabato 4 alle ore 21, Giorgio Barberio Corsetti ha incontrato la regista Emma Dante per un confronto sul teatro e sul tempo presente.

Un dialogo profondo e naturale che non poteva non partire dall’oggi e dal durante, una riflessione sulla condizione del presente, in cui nonostante tutto ci si trova in una situazione privilegiata rispetto ad altri. Si è poi affrontato il tempo sospeso di Misericordia, il nuovo spettacolo della regista che ha incontrato al suo debutto per un mese al teatro Piccolo la Milano del preCovid ed ora in programmazione al Teatro Argentina con l’incertezza del quando (in calendario in aprile) ma non del se. Spettacolo attesissimo in cui il dramma del giovane Arturo che vive in un corpo malato ma che è capace di volare e l’amore delle tre prostitute sue mamme adottive aprirà certamente a ulteriori riflessioni e forse a nuovi scenari per la stessa regista, che dovrà certamente confrontarsi con una nuova realtà, differenti modalità di relazione, ma con un teatro che dovrà mantenere la propria simbiosi/interazione con la scena e con il pubblico.

Si è parlato quindi relazione con gli attori e con i personaggi dei suoi drammi. Emma Dante ha raccontato la fisicità della sua costruzione drammaturgica che parte dalla camminata, ripetuta infinitamente ed arricchita progressivamente dalla lettura personale da parte degli attori, personaggi del racconto sin dal primo istante a partire dalle scarpe, comode o scomode che siano, grandi o piccole, con tacco o senza. Il cammino è l’elemento che riconduce alla verginità del personaggio ed alla sua interiorità e ingenuità. La scrittura è il passo successivo e conseguente del lavoro, un lavoro faticoso e certamente doloroso, che plasma il personaggio e l’ordito del tessuto drammaturgico. Il ruolo del regista è difficile e pieno di responsabilità, una materia sottile fatta di percezioni e decisioni, di ascolto.

Cosa aspetta Emma Dante dopo l’apocalisse? Questa l’ultima riflessione richiesta da Giorgio Barberio Corsetti: forse il giardinaggio, sua grande passione, ma anche la speranza di trovare nuove strade di solidarietà, imparando ad essere misericordiosi. L’Italia è il paese dell’accoglienza e dei pensatori, un paese aperto, che ha radici forti e che sta imparando a ritrovarsi nella collettività e nel sentimento e che il teatro può ancora di più aiutare ancora di più a cementare.

Domenica 5 alle ore 16 con Marco Cavalcoli, in esclusiva per il Teatro di Roma, ha preso il via un ciclo di piccole lezioni di economia, Scrooge’s digest, per riflettere sul denaro, il suo immaginario e la sua illusione, attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.

Tra le proposte inedite di questa settimana, da venerdì 3, la nascita di Radio India, la stazione radiofonica giornaliera ideata dalle cinque compagnie di Oceano Indiano residenti al Teatro India – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago, alle quali si aggiunge per l’occasione la collaborazione di Daria Deflorian. Una striscia radiofonica con un palinsesto quotidiano in diretta streaming su www.spreaker.it tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 20.

Per le giovani generazioni infine le favole serali per i piccoli, Fiabe della buonanotte di teatrodelleapparizioni, mercoledì 1, venerdì 3 e domenica 5 alle ore 21 e il programma di giochi di teatro e il tutorial del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per la creazione condivisa di una canzone e video clip, domenica 5 alle ore 11.

data di pubblicazione:05/04/2020

CINEMA DA CASA: I PROSSIMI OSPITI DI ALICE NELLA CITTA’ #Amiciallafinestra

CINEMA DA CASA: I PROSSIMI OSPITI DI ALICE NELLA CITTA’ #Amiciallafinestra

#Cinema da casa, il flash mob cinematografico promosso da Alice nella città, apre la sua terza settimana di programmazione con una serata speciale che unirà le finestre di tutta Italia, da Roma a Torino, da Bologna a Catania. Insieme all’Accademia del Cinema Italiano sarà celebrato il lato femminile del David di Donatello proiettando, sulle facciate delle case, celebri sequenze di film che vedono protagoniste grandi interpreti che, nel passato e negli anni recenti, hanno conquistato con il loro talento, brillante e drammatico, la prestigiosa statuetta. Le sequenze saranno raccontate in diretta social da Piera Detassis ed Elena Sofia Ricci.

Uno straordinario sguardo dalle finestre su quanto le donne hanno regalato al nostro cinema, un modo speciale di celebrare l’eccellenza italiana nelle settimane in cui i set e le sale di cinema sono costretti all’attesa, vicini a quanti anche in questo settore vedono colpito al cuore il loro lavoro. Tanti nomi e tanti volti in una scelta volutamente di genere, rispettosa degli equilibri visto che sono ancora in corso le votazioni per l’edizione 2020.

La serata “Speciale David” di #Cinemadacasa prosegue ed enfatizza la costante presenza social, in queste settimane, del David con la pubblicazione quotidiana delle pillole dedicate ai grandi momenti delle premiazioni del passato, le immagini più belle e le masterclass dei candidati: una piccola ed emozionante storia del cinema italiano, vista attraverso la lente del premio arrivato alla sua 65a edizione, che culmina in questo omaggio, emozionante e unico, alle nostre grandi protagoniste.

Fra queste: Sophia Loren (Matrimonio all’italiana), Monica Vitti (Polvere di stelle), Stefania Sandrelli (Mignon è partita), Athina Cenci (Compagni di scuola), Nicoletta Braschi (Ovosodo), Claudia Gerini (Ammore e malavita), Giovanna Mezzogiorno (La finestra di fronte e clip premiazione David), Margherita Buy (Manuale d’amore e clip premiazione David), Alba Rohrwacher (Giorni e nuvole e clip premiazione David), Paola Cortellesi (Nessuno mi può giudicare), Ilenia Pastorelli e Antonia Truppo (Lo chiamavano Jeeg Robot), Micaela Ramazzotti (La prima cosa bella), Sabrina Ferilli (Io e lei), Elena Sofia Ricci (Loro e clip premiazione David).

Oltre alle finestre che programmeranno domani la diretta, proseguiranno le proiezioni settimanali anche di Pisa e Cagliari. All’estero #Cinema da casa è attivo nelle Filippine, in Vietnam, Polonia, Bulgaria, Belgio, Parigi e Svizzera ed è seguito anche in Brasile, arrivando fino in America grazie ai social. Tantissime le sequenze dei film proiettati dalla finestra di #Cinema da casa, oltre 220, alternando film d’autore classici a grandi cult.

Noi di accreditati lo stiamo seguendo ma per partecipare a #Cinema da casa basta proiettare alle ore 22 dalla finestra le sequenze dei film più amate oppure seguire le pagine Facebook e IG di Alice nella città alle stessa ora, in diretta tutte le sere. Tra i prossimi ospiti di #Cinema da casa ci sarà, sabato 3 aprile, l’attore Lorenzo Richelmy mentre domenica 4 sarà la volta del regista, sceneggiatore e attore Massimiliano Bruno e della giornalista Michela Greco.

data di pubblicazione:02/04/2020

#Iorestoacasa ROMAEUROPA FESTIVAL

#Iorestoacasa ROMAEUROPA FESTIVAL

In attesa della sua 35esima, aderendo al programma #Laculturaincasa promosso da Roma Capitale e alla campagna nazionale #Iorestoacasa, anche Romaeuropa Festival sta proponendo sulla sua pagina Facebook il materiale d’archivio delle sue passate edizioni. Questa settimana sarà dedicata ai protagonisti internazionali del festival attraverso interviste video e radiofoniche, materiale di backstage e un integrale dall’archivio di Rai Play.

 

Martedì 31 marzo è stata protagonista la musica elettronica che ha animato gli spazi social del REf attraverso l’intervista a due star del panorama internazionale come Jeff Mills e Tony Allen insieme nel live presentato al REf17, mentre mercoledì 1 Aprile il festival ha reso omaggio al grande coreografo britannico Russel Maliphant in dialogo con il suo Conceal | Reveal presentato durante la trentesima edizione di Romaeuropa (REf15).

Giovedì 2 e venerdì 3 aprile spazio al teatro internazionale con le voci di Pippo Delbono (dal REf17 nel racconto del suo progetto Adesso voglio musica e basta) e della compagnia spagnola Agrupación Señor Serrano nell’intervista realizzata al REf17 in occasione della presentazione di Birdie e nel dialogo (Post-it) costruito nel 2018 insieme a Rai Radio 3 al termine del loro Kingdom.

Sabato 4 aprile un focus sarà dedicato all’incontenibile energia della coreografa e danzatrice sudafricana Dada Masilo protagonista del REf nel 2013, nel 2014 e nel 2017 con un percorso dedicato alla rilettura dei grandi classici della danza: Swan Lake (Il lago dei cigni), Carmen e Giselle.

Domenica 5 aprileinfine, dall’archivio di Rai Play un appuntamento all’insegna della poesia e dell’incontro con l’integrale di Nudità, spettacolo nato dall’incontro tra Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio, in scena durante il Romaeuropa Festival 2019.

data di pubblicazione:01/04/2020

#TDRONLINE 3: incontro con Fabrizio Gifuni e Davide Enia

#TDRONLINE 1

È continuato anche nel fine settimana la programmazione web del Teatro di Roma – Teatro Nazionale che ha aderito alla campagna #iorestoacasa e al programma #laculturaincasa di Roma Capitale. Due gli appuntamenti in calendario: Giorgio Barberio Corsetti dialoga con Alessandro Serra e Alessandra Vanzi omaggia Victor Cavallo. Noi di accreditati continuiamo a seguire e raccontare quanto proposto.

Sabato 28 marzo alle ore 21 il direttore del Teatro di Roma Giorgio Barberio Corsetti ha incontrato Alessandro Serra, il regista de Il Giardino dei ciliegi di Cechov, ultimo spettacolo programmato al Teatro Argentina prima della chiusura per l’emergenza Covid-19. Partendo inevitabilmente dal nuovo contesto, dalle nuove giornate e dalle nuove modalità di gestione del tempo, il colloquio si è spostato su emozioni e pensieri legati all’autore ed all’opera messa in scena da parte del regista, il suo rapporto con gli attori e con il linguaggio, la tecnica, lo spazio teatrale e l’interazione con il pubblico. Serra stimolato da Corsetti ha raccontato il percorso drammaturgico, che non parte dalla lettura a tavolino del testo, ma dal lavoro sul testo, fatto personalmente per cogliere elementi oggettivi, enucleati da ogni personaggio e poi trasmessi ad ogni attore per l’incontro ed il confronto con la personalità di ognuno. C’è poi tanto lavoro fisico che nello spettacolo sul testo di Cechov ha riguardato le arti marziali ed i giochi dei bambini. Non c’è in tal senso un codice recitativo univoco che viene ad essere seguito come avveniva in passato negli spettacoli della Compagnia Teatropersona. C’è invece un lavoro fatto sull’attore, un allenamento di base che poi porta l’attore stesso a sprigionare la proprie modalità di relazione con il testo e con l’azione drammaturgica. Corsetti ha sottolineato quanto sia importante nel lavoro di regista l’ascolto, di se stessi, dell’autore, degli attori, ribadito poi da Serra che ha sottolineato quanto sia rilevante avere dei riferimenti, dei maestri, quanto sia stato fondamentale leggere Brook, Kantor, Stanilavski, Toporkov. L’atto creativo è immediato ma non nasce dal nulla e si realizza insieme agli attori, facendo cerchio, che è quella forma che esaspera il concetto dionisiaco di rappresentazione e di teatro. Infine il dialogo si è chiuso con uno sguardo al futuro ed alle nuove progettualità. Serra è sempre desideroso di fare ricerca ma anche di confrontarsi con il pubblico senza farsi prendere da bulimie creative. Lo aspetta un lavoro su linguaggio e tecnica e sul coro che potrebbe portarlo ad un possibile confronto con la tragedia greca, senza dimenticare la sua magnifica ossessione, ovvero la spiritualità e la chiaroveggenza del mondo shakespiriano.

Domenica 29 marzo alle ore 16 l’attrice e regista Alessandra Vanzi ha letto alcune poesie di Victor Cavallo con l’omaggio lirico Ècchelo, a vent’anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel gennaio del 2000. Un itinerario in versi sulle tracce dell’attore e poeta romano dalla prosa tellurica e straripante di una umanità caotica, in cui riversava il magma di umori, voci, odori, esistenze della sua città, Roma, che scelse di vivere prima ancora di raccontare. Alle sue spalle il teatro sperimentale degli anni Sessanta, il cinema, la televisione, il festival dei poeti di Castel Porziano e le sue personali composizioni poetiche, che hanno viaggiato di bocca in bocca tra i protagonisti di quella stagione fino alle generazioni successive. Un percorso poetico per tentare di raccontare questo artista mutante, un viaggiatore metropolitano che ha restituito la vita in presa diretta, tra azione teatrale e immagine cinematografica, e composto versi segnati da vene di malinconia e solitudine che agitano le sue righe. La lettura sarà preceduta da una breve conversazione tra Alessandra Vanzi e Graziano Graziani, per raccontare in maniera non convenzionale il poeta sovversivo e ribelle.

data di pubblicazione:31/03/2020